piazzaSanGiorgio-audio“A piazza San Giorgio – ebbe a dire un illustre critico – si realizza un vero miracolo”: su poco spazio convergono mille anni di storia: Rocca Tiepolo (XIII secolo); da ovest ad est, a scorrere in senso orario, ecco il Cimitero del Settecento, la Chiesa di San Giorgio (XIX secolo); la Fontana della Democrazia (fine Ottocento) e il teatro Vittorio Emanuele II (XIX secolo) e, al di là della statale, la Palazzina Liberty (Novecento).


Il Teatro e la Chiesa registrano una storia comune (e contrapposta). Monumenti rappresentativi di interessi e ideologie diversi, nella loro realizzazione compiono un percorso cronologico comune: si contendono il primato del favore cittadino, testimonianza dell’epoca. Il Teatro rappresenta la borghesia imprenditoriale, laica che, aperta al nuovo, finanzia l’opera, godendone poi vari privilegi; la Chiesa è frutto di vari provvedimenti imposti, tra i quali un dazio sul pescato, una colletta sopra l’incasato e una tassa sul “pan venale”. Per tale motivo, a buon diritto, la Chiesa di San Giorgio è proprietà dei Sangiorgesi.