chiesasangiorgio-audioIn sostituzione della vecchia chiesa parrocchiale (di cui non risultano notizie storiche precise) resa inagibile dall’umidità proveniente dal Fosso Rivo, il cardinale Cesare Brancadoro acconsente a costruirne una nuova (1804). Lungo e tormentato l’iter procedurale fino al 1829: il progetto registra diverse ipotesi stilistiche fino a quello di Aldebrando Giunchni, fermano, che prevede una chiesa a tre navate,

arretrando tuttavia verso ovest la struttura rispetto alla precedente ed orientando ad est la facciata.
La facciata incompleta, forse per mancanza di fondi, incombe su tutto dall’alto di un podio templare preceduto da una scala neoclassica di 17 gradini in pietra bianca, tipica per le chiese principali. All’interno coppie di colonne di un austero ionico; dei sette altari previsti dal Giunchini risultano soltanto il Maggiore, l’edicola classica del Santissimo Sacramento e la contrapposta formella dedicata alla Madonna. Il costo previsto di 16.330 scudi risulta il più basso tra quanti presentati. Il cantiere resta aperto 20 anni (1831-1851) con il coinvolgimento di personalità varie come Gaetano Ferri professore di architettura al Liceo delle Belle Arti di Macerata, per la decorazione interna. Nell’abside si trova un’opera pregevole: l’altorilievo del plasticatore Giorgio Paci, sangiorgese, raffigura di San Giorgio che uccide il drago, in bianco ed oro risalente al 1851. E’ attribuito ad Emilio Paci il busto reliquiario di San Giorgio.
Danneggiata dal terremoto del 1987, la Chiesa è stata resturata e, di recente, dotata di nuovi arredi liturgici.