ossario-audioAi piedi della Rocca, divisa da un boschetto sempreverde, al lato della scalea si presenta, improvviso, il cimitero del ‘700 che porta le insegne del cardinale Cesare Brancadoro arcivescovo di Fermo dal 1803 al 1837. In cotto bicromo, lumeggiato di bianco d’Istria, sorprende l’incantevole ingresso che, pur segnato coi simboli della morte (tibie incrociate e crani) non distoglie dall’idea del giardino delle Esperidi.


In ritardo rispetto al Napoleonico Editto di Saint Cloud (1797), che prevedeva le inumazioni fuori le mura della città, la struttura resterà luogo di sepoltura fino alla seconda metà del XIX secolo quando sarà sostituita dal cimitero in collina.
Senza soluzione di continuità, a scendere verso est, la casa parrocchiale, da cui si leva la torre civica neoclassica con su, in alto, la cupoletta gratinata da cui spunta la lanterna. La parte superiore è stata ricostruita in seguito al crollo del terremoto del 1987.