perc-culturali-icoPERCORSO 'A'
Passeggiata zona Castello


mappa-castello

stazione-audioRealizzata in occasione della costruzione della Ferrovia Adriatica, aveva in origine la denominazione di “Stazione di Porto San Giorgio”. Nel 1873 Fermo chiese che alla vecchia dicitura fosse aggiunto Fermo, invocando un’antica concessione fatta alla stessa, secondo cui i relitti marittimi appartenevano alla città. In base a tale convenzione tutto ciò che si fosse costruito su di essi dovevano appartenere a Fermo. A lungo la denominazione rimase Stazione di Porto San Giorgio. Solo di recente le è stata data l’attuale denominazione “Porto San Giorgio-Fermo”.

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buozzi-audioOriginariamente denominato viale Umberto I il viale non è sempre stato chiuso al traffico. A differenza di come è oggi, fino a qualche decennio fa dove ora si passeggia circolavano le macchine. E’ sempre stato dotato di doppia fila di piante; alcuni anziani del luogo ricordano che il viale Buozzi, oggi detto anche “viale della Stazione”, veniva chiamato “viale dell’alberetti”, proprio per la presenza di piante, che alcuni decenni fa non erano pini.

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olivieri-audioQuando al Porto le vie cittadine erano anonime, solo contrassegnate da numeri, in quella che successivamente sarà segnalata “Umberto I” e, da ultimo “Bruno Buozzi” o “Viale della Stazione”, proprio all’incrocio con la strada Aprutina (o Lauritana) e gli Archi dei Fiori erano al loro posto, si distingueva, e si distingue tutt’oggi, Palazzo Olivieri.

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arcofiori-audioIn un olio del pittore sangiorgese Sigismondo Nardi, che fa riferimento ad un’antica stampa, compaiono a nord e a sud del vecchio incasato, lambendo il mare le pendici della collina, otto Archi equamente distribuiti, denominati Vinci e Fiori, dal nome delle famiglie contermini. Erano di attracco alle barche e, nella seconda metà dell’Ottocento, di utilizzo dei signori sopraccitati per prendere il sole nella parte superiore.

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bonaparte-audioE’ l’estate del 1825 quando arriva al Porto di Fermo il principe Girolamo Bonaparte, ex re di Westfalia, reduce dalla disfatta di Waterloo. E’ l’ultima tappa di un esilio che lo vede a Roma, a Trieste e a Fermo con la famiglia: la moglie Caterina di Wüttemberg, i figli Matilde e Girolamo. Trovando il Porto “paese di incanto” pensa di costruirsi qui una casa tutta sua e per questo acquista il terreno necessario dove esistono strutture che fa demolire.

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arcodiavoloDell’arco o porta “Del Diavolo” si sa poco. E’ posta ad ovest delle mura di cinta della rocca, e sembra sia una via di fuga che Girolamo Bonaparte sembra avesse fatto chiudere, in quanto permetteva un accesso pressochè diretto alla sua Villa.
L’accostamento del Diavolo al nome dell’arco sembra essere dovuto ad una delle antiche leggende popolari della città. Sembra infatti che anticamente pochi avessero il coraggio di passare sotto l’arco dopo il tramonto;

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torremerlata-audioLa Torre Merlata (o turrimagna) è la Torre maggiore, rimasta oggi ancora in piedi, ma erroneamente restaurata con la merlatura a coda di rondine. Percorrendo il viale Buozzi verso ovest, alzando lo sguardo verso l’alto la si può notare svettare in tutta la sua imponenza.

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teatro-audioIl teatro condominiale, eretto tra il 1811 e il 1817 su disegno dell’artista tolentinate Giuseppe Lucatelli e la direzione del capomastro sangiorgese Carlo Basili, è di modeste dimensioni anche se sufficienti per le esigenze locali di una comunità, che passa dai 3582 abitanti del 1808 ai 4.500 del 1827. Si distinguono la piazza antistante per la limitata ampiezza e la facciata con un essenziale portone di ingresso ritagliato ad arco, allo stesso livello dei portoncini delle abitazioni contigue.

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donminzoni-audioIl viale è sempre stato scoperto, almeno fino al 1935. Dove ora c’è il passeggio c’era infatti il Rio. “Fosso Rio” è il nome che si ricordano i più anziani della città; il Rio veniva giù da Fermo e nella pavimentazione vicina si era soliti giocare ad una “particolare variante del tennis” con le doghe delle botti. E’ da pochi anni che il viale, pedonabile, ha l’attuale copertura, con faretti a terra che illuminano suggestivamente le serate estive ed invernali.

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